mercoledì 16 maggio 2012

Sicuri di vivere nel pulito?


Finalmente è arrivato. 
Per combattere lo sporco e nonostante il momento difficile, abbiamo deciso di acquistare un Bioluminometro per monitorare l'igiene di diversi ambienti. 
Ma a cosa serve?
Batteri, lieviti, muffe, cellule animali e vegetali contengono ATP, una molecola indispensabile per la produzione di energia. Il “Bioluminometro” misura la quantità di ATP presente su una superficie o in un liquido, sfruttando la seguente reazione:
Mg++ LUCIFERINA+LUCIFERASI+ATP OSSILUCIFERINA+LUCIFERASI+CO2 +AMP+ LUCE. 
Viene misurata la quantità di luce emessa, che è direttamente proporzionale alla quantità di ATP prelevata dalla superficie o dal liquido.
Lo strumento attraverso una velocissima analisi effettuata con uno speciale tampone, restituisce un valore numerico (RLU).
Tanto più questo valore si avvicina allo 0 e tanto più la nostra superficie è pulita e sicura.
I parametri benché molto elastici vanno letti in questi termini:
0-30 superfici che vadano a contatto con alimenti quindi cucine, macchine (tritacarne, affettatrici, frullatori, ecc.), banconi, tavoli e tavolini, ecc.
30-50 scrivanie, banchi, telefoni, tastiere, ecc.
50-100 superficie non pulita correttamente
oltre 100 .................. abbiamo dei problemi da risolvere
Sebbene lo strumento non sia in grado di dare certezze assolute, i risultati ottenibili sono assolutamente in grado di darci precise indicazioni sulle condizioni igieniche dei nostri locali.
PULIZIA PERCEPITA ED IGIENE REALE
Esiste una enorme differenza tra le due.
Se entriamo in un locale ordinato, simpatico, allegro e piacevole, siamo tendenzialmente meno inclini a vederne i difetti e tutto ci sembra perfetto, igiene compresa. Al contrario, cerchiamo il pretesto giusto per non tornarvi se troviamo un ambiente non confacente ai nostri “gusti”.
Ciò non vuole dire affatto che un ambiente piacevole sia anche igienicamente sicuro.
L’IMPORTANZA DI UN CONTROLLO
Fino ad oggi l’unico sistema scientifico per valutare lo stato igienico di una superficie era quello di eseguire dei tamponi, ma il sistema è lungo, costoso e quindi poco applicabile.
Oggi il BIOLUMINOMETRO ci consente di ottenere dati importanti in pochi secondi e con una spesa limitatissima per ogni esame.
DOVE SI USA?
Si usa per controllare l’igiene di qualsiasi superficie, anche se è nato e viene utilizzato in modo particolare in campo alimentare.
Grazie alla velocità dei dati ottenuti può immediatamente metterci in allarme ed intervenire prontamente dove più ci sia la necessità di migliorare l’igiene e la pulizia.



PRIMI ESPERIMENTI

Siamo all’inizio ed è divertente provare a sfatare certe credenze popolari. 
Cominciamo da una delle cose più sporche e più pericolose in assoluto.
TAZZA W.C.

Per fortuna esistono prodotti e sistemi che ci permettono di rendere sicuro il nostro W.C.
Ogni giorno usiamo prodotti per la pulizia interna del water ed esistono anche sistemi di disinfezione automatica ad ogni risciacquo.
Ma quanto è sporco l’interno di una tazza W.C.?
Prendiamo ad esempio il servizio del nostro ufficio dopo una giornata di utilizzo.
Prelevando un campione dall’interno della tazza leggiamo questo dato:
145 RLU
Se oltre 100 dobbiamo cominciare a preoccuparci. Mi sembra un dato assolutamente non drammatico visto da dove proviene e comunque non preoccupante visto che nessuno tocca con le mani l’interno della tazza.



L’asse invece sarà molto più pulito, ma comunque facciamo una prova.
NO!!!!!!
L’asse del W.C. è ben 4 volte più sporco.
A questo punto prendiamo anche in esame il pulsante dello sciacquone.
Anche qui una sorpresa: arriviamo a ben 290 RLU.
Ribadiamo che il BIOLUMINOMETRO non restituisce dati assoluti, ma sicuramente importanti.
Vuole dire però che è meglio mangiare un panino appoggiandolo dentro al water piuttosto che sull’asse.
In definitiva è molto più pulita la tazza che tutto il resto.
Quindi nelle pulizie è molto meglio concentrarsi su maniglie, porte, rubinetti, suppellettili ecc.
Piuttosto lasciamo sporchi i water perché poi così sporchi in realtà non sono.





TELEFONO
Da tempo sappiamo che la cornetta del telefono non è certo un esempio di pulizia da prendere in considerazione.
Ma quanto può essere sporca?
Abbiamo preso in esame il telefono del nostro ufficio dopo una giornata di lavoro.
Sappiate che il telefono in esame viene utilizzato da almeno 4/5 persone al giorno. 
Quindi sarà assolutamente molto sporco.
Ecco il valore riscontrato di poco inferiore a quello della tazza w.c. 
Quindi il telefono è sporco come un water?
Ebbene parrebbe proprio di si.
Ma è molto più pulito del pulsante dello sciacquone.
Pulito con un buon detergente e rifatto il controllo, il valore è sceso a 22 RLU.






BASTA... RILASSIAMOCI IN PALESTRA
La giornata è lunga e, per chi puo’, rilassarsi con un po’ di sano esercizio rappresenta un ottimo sistema per dimenticare le disavventure giornaliere. 
Qualche chiacchiera con gli altri ospiti, una battuta ed una risata, poi una bella sudata e finalmente a casa.
Ma sarà poi tutto oro quello che luccica?
Ci siamo recati presso una palestra di comprovate serietà, pulita ben 4 volte al giorno.
L’igiene percepita è rassicurante.
I pavimenti sono puliti e lucidi, gli istruttori simpatici e disponibili e tutto è in ordine.
Un ambiente accogliente dove ci si trova subito a proprio agio.
Ma l’igiene percepita sarà pari e quella effettiva?
Vediamo.
Prendiamo in esame una delle macchine dove si suda più. 
L’impugnatura è senza dubbio uno dei punti cruciali.
La prova è stata fatta alle ore 10,30, due ore circa dopo l’apertura. 
La palestra è stata utilizzata da circa 20 persone ma non sappiamo quanti abbiano utilizzato la macchina dopo le pulizie del mattino.
Ciò che lascia di stucco è il valore letto.

Inimmaginabile.





QUINDI?
Siamo appena agli inizi e dobbiamo imparare.
Ribadisco ancora una volta che questo strumento non dà certezze assolute ma indicazioni precise sul grado di pulizia di una superficie.
Non ci sono due strumenti in grado di dare lo stesso risultato e lo stesso strumento può dare risultati diverse se cambia il campionamento.
Non cambia nulla comunque se uno strumento indica 100 o 120 su due diverse prove di campionamento. Il risultato è che la superficie non è molto pulita.
Ma se restituisce una lettura di 539 quella superficie potrebbe essere addirittura pericolosa.
Un’ultima cosa.
Lo strumento misura tutto l’ATP che trova. 
Quindi anche quello di organismi morti. 
Ma la cosa non cambia, quella superficie rimane sporca e non è stata pulita in modo adeguato.
I dati possono anche variare a seconda di come venga fatto il campionamento.
Il tampone andrebbe passato su una superficie di circa 10x10 cm.
Si consiglia di effettuare 10 passaggi su un lato e ripetere l'operazione sul lato opposto.
Importante è anche la temperatura del tampone che andrebbe conservato in frigo.
Se trasportato per diverse ore sarebbe bene conservarlo al fresco, magari in una borsa frigo.

Continua..................





3 commenti: