mercoledì 22 febbraio 2012

Il mondo è infetto?

Una nuova puntata estremamente interessante di "Curiosity" mi dà lo spunto per parlare dello sporco che giornalmente ci circonda.
Mike Rowe, famoso per avere provato i lavori più sporchi, si cimenta in una nuova avventura a contatto con il modo dell'invisibile.
Noi tutti viviamo circondati ed attaccati da ogni parte da un esercito di virus, batteri, funghi, ecc. che cercano di divorarci.
Ma dove possiamo essere più in pericolo?
Il nostro W.C. è naturalmente infestato da germi e batteri.
Naturalmente nessuno di noi mangia nel W.C. o si sdraia in una turca ma, il servizio, ci mostra un lato oscuro che non conoscevo e che mi prometto di verificare.

Mike, accompagnato da un medico, ci dimostra come lo sciacquone, inventato per pulire il water, in realtà ci risputi addosso virus e batteri.
La chiama "la fontana fecale"
In pratica ci dice che lo sciacquone spara fino a 3 metri di distanza gli e-coli e gli stafilococchi presenti in feci e urine.
La foto mostra una ricostruzione di come germi e batteri
si depositino sul nostro asse del W.C.
Questo vorrebbe dire che tutto il nostro locale bagno, dopo avere tirato l'acqua è infetto.
Immaginiamo un bagno di un autogril, di una scuola, di un ospedale.
Vorrebbe dire che ogni centimetro del bagno comprese maniglie, porte, suppellettili ed anche la stessa carta igienica sono contaminate dopo ogni scarico di acqua.
Una infezione da stafilococchi in rari casi pare possa addirittura procurare la meningite mentre gli e-coli potrebbero danneggiare i reni.
Passa poi ad analizzare i pericoli nascosti nella lettiera dei gatti.
Anche il pesce crudo nasconde pericolose insidie come un viaggio in aereo o una leccata del nostro amico più fidato, il cane ma sempre meno pericolosa (dico io) della stretta di mano o della amicizia di molti umani (sempre pronti a pugnalarti alle spalle).
Ad esempio la lingua del cane è meno "sporca" della nostra.
Certo ci sono differenze, ad esempio il cane che si fa il bidè potrebbe avere sulla lingua uova di ossiuri (vermi intestinali).
Ma il servizio a mio avviso più interessante riguarda la palestra.
Il sudore e la promiscuità dell'ambiente palestra possono essere un focolaio di infezioni piuttosto importante.
Pensiamo alla palestre dove fanno ginnastica i nostri figli.
I ragazzi giocano, sudano, cadono, si sbucciano.
Quindi sul pavimento, sugli attrezzi, sui tappeti ritroviamo  tracce importanti e potenzialmente pericolose. Germi e batteri possono vivere e proliferare praticamente indisturbati.
Purtroppo questi locali importanti e pericolosi sono troppo spesso del tutto trascurati.
I problemi delle palestre pubbliche sono ben noti a tutti e da anni dico le stesse cose.
Le scuole non hanno fondi e mezzi sufficienti per intervenire e manca anche il tempo, perché le palestre sono utilizzate di continuo anche da gruppi esterni che le usano ma spesso non le puliscono.
Quante volte i nostri ragazzi hanno fatto ginnastica in una palestra lasciata sporca dopo una partita serale?
Un tempo in palestra si entrava solo con le scarpe da ginnastica che si portavano da casa. Oggi tutti i ragazzi usano scarpe da ginnastica per andare a scuola. Quanti le cambiano prima di entrare in palestra? Quelle scarpe hanno pestato di tutto, dagli sputi sui marciapiedi (che oggi abbondano) agli escrementi di cane (lasciati da qualche padrone maleducato) e sporcizia di ogni tipo.
Il pavimento antiscivolo delle palestre non si può lavare a mano.
Oggi quasi tutte le scuole lo spolverano alla meno peggio e lo bagnano con grossi stracci imbevuti in acqua e detergente.
Insisto su "lo bagnano" perché, in questo modo, non si ottiene certamente un lavaggio soddisfacente.
Anzi, siccome il pavimento rimane bagnato per parecchio tempo non si fa altro che fare il gioco di germi e batteri che proliferano in ambienti caldi e umidi.
Ma in questo modo non si può lavare una palestra, questo è solo un sistema per spostare e spalmare meglio lo sporco.
Il pavimento per essere lavato richiede obbligatoriamente l'uso di macchine lavapavimenti grosse ed efficaci.
Il pavimento poi non va lavato una volta alla settimana (quando va bene) e neanche una volta al giorno.
Il pavimento andrebbe lavato dopo ogni utilizzo.
E che dire degli attrezzi?
E dei tappeti?
Andrebbero lavati e disinfettati dopo ogni uso.
Quante volte invece vengono puliti?
Ed il locale spogliatoio?
Chi si è mai preoccupato di lavare e disinfettare le panche?
Eppure sulle panche si siedono tutti, sudati ed appiccicosi dopo l'attività sportiva.
Quelle panche non sono solo sporche, sono un allevamento di germi e batteri potenzialmente pericolosi.
La prova lampante che le nostre palestre non sono pulite nel modo giusto è dato dall' odore classico che questi locali emanano.
Spesso si riesce a trovare la palestra solo seguendo la traccia olfattiva ed anche senza essere un segugio.
Ricordiamo sempre che se un locale puzza è perché non è pulito ed in quel momento ci sono germi e batteri che si nutrono di sporco.
L'odore che sentiamo non è altro che le "puzzette" emesse dai nostri piccoli compagni di vita quotidiana.

martedì 14 febbraio 2012

Pensi di essere al sicuro?: Cibo

Fantastico, ho visto un documentario su National Geographic Channel dal titolo "PENSI DI ESSERE AL SICURO?: Cibo". 
Spero che molti di voi lo abbiano visto perché indirettamente è legato alla nostra sicurezza di essere puliti. 
La trasmissione è basata su un susseguirsi di incalzanti servizi sulla pericolosità del cibo anche in funzione di una scarsa e scorretta igiene.
Un comune denominatore è la poca attenzione che tutti dedichiamo alle nostre mani. 
Cercherò di fare un riassunto, per quanto difficile possa essere.


LA SPESA
Uno dei flash era dedicato alla spesa. La massaia porta a casa la borsa della spesa. Rovescia sulla cucina il contenuto delle borse. Troviamo in modo particolare carne di pollo. Chi ad esempio, conosce i rischi connessi a questo tipo di carne? La carne di pollo può esse contaminata dalla salmonella che potrebbe essere presente nelle feci del pollo. Ora, durante la lavorazione di macellazione e preparazione, le feci potrebbero contaminare Involontariamente la carne. La massaia porta a casa la carne la deposita sulle cucina (quindi contamina la cucina) poi la lava nel lavello (e contamina anche quello visto che la salmonella non si elimina col lavaggio ma solo con la cottura), poi senza lavarsi le mani tocca altre parti della cucina e saluta il marito accarezzandolo. Insomma in breve contamina tutta la cucina compreso il marito.
Non hanno parlato delle uova che presentano lo stesso rischio se consumate crude.
Durante la rottura del guscio l'uovo potrebbe essere contaminato dalla salmonella.
Una preparazione casalinga assai pericolosa è la maionese.
La preparazione è semplice, si dividono i tuorli dagli albumi quindi con un filo di olio....
Il problema sta proprio nella separazione dei tuorli dagli albumi.
Come ho detto la salmonella potrebbe essere presente nelle feci e l'uovo esce ..... da lì.
Ora, durante la separazione dei tuorli dagli albumi è quasi inevitabile che questi non vengano in contatto con il guscio.
E' facilissimo quindi contrarre la salmonellosi.
Di per sé non è pericolosissima (grande cagotto) a meno che i contagiati non siano bambini, anziani o persone debilitate, allora potrebbe essere assai pericolosa.  
Quindi le uova, prima della rottura, andrebbero lavate con acqua e disinfettanti a base di cloro.
Il bacillo della salmonella è facilmente eliminabile con la cottura quindi per la carne cotta non ci sono problemi.
Anche l'amata carbonara può essere pericolosa (anche se poi il sugo va versato sulla pasta bollente) ed il tirami su. Tutte le preparazioni con uovo crudo possono quindi essere potenzialmente pericolose.


LAVARSI LE MANI
Tutto il servizio insiste molto su una corretta igiene personale. Una stupida operazione come lavarsi le mani ci mette al sicuro da un sacco di problemi. Attenzione però, parliamo di lavare le mani non di bagnarle con l'acqua ed asciugarle. Lavarsi le mani vuole dire utilizzare un buon sapone, strofinare per almeno 20-30 secondi, risciacquare ed asciugare come ci illustra la sequenza riportata di seguito.

Non è indispensabile utilizzare saponi disinfettanti, basta un comune sapone in pezzi o liquido. 
Serve di più una buona tecnica e perdere qualche secondo a strofinare bene, che usare un costoso sapone disinfettante.


RISO


Nemmeno io (che mi ritengo attento) sapevo questa cosa. Il riso può essere assai pericoloso se non ben conservato. Se il nostro riso avanzato viene conservato ad una temperatura tra i 6 e i 60 gradi, quindi a temperatura ambiente casalingo, può sviluppare pericolosi batteri molto aggressivi.
L'insalata di riso, tipica delle nostre giornate estive, potrebbe rivelarsi molto "indigesta".
La portiamo in gita con noi e se non la consumiamo tutta la riportiamo a casa e magari la finiamo il giorno successivo. Meglio buttarla.


CONSERVAZIONE DEI CIBI
Tutti sappiamo della catena del freddo. I cibi congelati e surgelati (sapete la differenza) sono piuttosto sicuri ma....
In questi cibi i batteri non sono morti ma solo addormentati dal freddo. Ibernati insomma.
Se però durante il trasporto la temperatura si alza, si risvegliano e cominciano a riprodursi.
Quindi non bisogna interrompere la catena del freddo.
Bisogna poi conservarli a temperatura non superiore ai -18°.
Non basta che il prodotto non decongeli ma bisogna rispettare le temperature.




MOSCHE
Tutti lo sappiamo, la mosca è pericolosa perché si posa ovunque e mangia qualsiasi cosa. Ma non sapevo che la mosca mangia ciò che rigurgita. Se si posa sulle vostre lasagne prima rigurgita e poi insieme al suo vomito mangia le lasagne. Quindi è meglio lasciarla mangiare piuttosto che scacciarla (il suo vomito rimarrebbe li).




CANOVACCI


Lo sostengo da anni, benché la massaia sia inorridita dal suo water, ci sono zone della casa assai più pericolose. 
I canovacci da cucina ad esempio, ma aggiungerei anche e soprattutto le spugne ed i panni spugna.
Questi semplici strumenti una volta utilizzati vengono abbandonati sporchi e umidi sul lavello divenendo in poche ore veri allevamenti di germi e batteri. 
Con i canovacci magari asciughiamo anche il tagliere dopo avere appoggiato la carne, magari di pollo e poi asciughiamo un piatto prima di riporlo.
Il servizio suggerisce di lavare i canovacci da cucina a 90° magari con l'aggiunta di un disinfettante specifico. Non concordo del tutto, credo che un buon lavaggio sia sufficiente se non ci sono problemi gravi alle spalle.
Le spugne invece devono assolutamente essere ben lavate e disinfettate dopo ogni uso, quindi dopo l'uso risciacquatele abbondantemente ed immergetele in una soluzione di acqua e disinfettante. Solo così sarete sicure che la vostra spugna non sia inquinata.
D'ora in poi non abbandonate più la vostra spugna sul lavello dopo avere lavato i piatti e, se volete un consiglio, cambiatela spesso.


CONSIGLI AL RISTORANTE
Il servizio ha poi dato molti consigli sul comportamento da tenere al ristorante.
Naturalmente non riguardano l'etichetta ma come ci si debba comportare di fronte ad esempio, ad un cameriere con ferite o cerotti sulle mani, acne, tosse, starnuti, ecc.
Peccato non abbia parlato delle cucine. Purtroppo per il mio lavoro, molto spesso mi trovo di fronte a situazioni incredibili.
Ristoranti, mense, negozi alimentari e tutti qui luoghi dove si preparino o vengano somministrati cibi o bevande, devono rispettare le normative HACCP. Pochissimi però le applicano ed ancor meno ne conoscono l'esistenza. Provate a chiedere ad un gestore che vi spieghi cosa sono e cose debba fare lui per essere in regola.

















martedì 7 febbraio 2012

Primi problemi con l'inquinamento da detersivi.

Finalmente la nonna ha scoperto i detersivi.
Ora sul lavandino del minuscolo cucinino fanno bella mostra un fiammante flacone di detersivo per i piatti.
Ma non basta, in bagno svetta il fustino per la lavatrice, il disincrostante, l'anticalcare, ecc. ecc.
Finalmente l'igiene è arrivata in ogni casa.
E la nonna è sempre stata una fanatica del pulito.
Ma un bel giorno ........
Bina, Bina, co ur.....
Era la vicina di casa che correva a chiamare la nonna (Bina il suo soprannome) per andare a vedere cosa fosse successo all'Orco (il vicino fiume).
Inforcata la bicicletta per fare prima arrivarono di volata al fiume dove tutto il paese osservava sbigottito il corso d'acqua.
Già anche il fiume aveva scoperto i detersivi, ed anche i pesci morti che giacevano lungo le sponde.
Purtroppo i primi detergenti sintetici avevano portato con sé il flagello dell'inquinamento.
Il problema si rivelò assai grave, molti grandi corsi d'acqua avevano lo stesso grosso problema.
Naturalmente le autorità cercarono le cause che non tardarono a rivelarsi in tutta la sua gravità.
I colpevoli furono immediatamente individuati tra i nuovi detersivi ed il loro largo e sconsiderato impiego.
I fabbricanti di allora non avevano pensato che un detersivo una volta disciolto nell'acqua, come un buon soldato, avrebbe servito la sua causa fino alla morte.
Già, solo che i soldati prima o poi si congedano e le guerre (non sempre) finiscono.
Il detersivo invece continuava a fare il suo dovere all'infinito incurante del fatto che si trovasse in un catino per lavare una camicia o in in fresco ruscello di montagna.
I governi quindi, riuniti in seduta plenaria decisero di mettere fine a questo scempio ed introdussero il concetto di biodegradabilità e da allora in poi tutti i detersivi vissero felici e contenti.
Effettivamente l'introduzione della biodegradabilità fu un grosso passo avanti verso un mondo meno inquinato.
Ma cos'è sta biodegradabilià?
La biodegradabilità è la capacità di un composto (pericoloso ed inquinante per la natura) di decomporsi in sostanze non più pericolose (grazie a speciali batteri) e che possono essere assorbite dal terreno senza danni.
Quindi con la biodegradabilità abbiamo risolto finalmente i nostri problemi.
Ehi, ehi aspettate un attimo, non è proprio così semplice. 
Affinché ciò avvenga devono essere rispettate delle condizioni ben precise e non è un processo immediato ma richiede un certo tempo.
Per fare un'esempio, se buttiamo un detergente in una vasca di pesci rossi questi muoiono e prima che possiamo introdurre nuovi esseri viventi devono passare alcuni mesi.
Inoltre questo processo non ha inizio se buttiamo un detergente in una pozza d'acqua inquinata e priva ormai di batteri.
In questo caso dopo alcuni mesi otterremo una pozza ancora più inquinata.
Quindi non è proprio così semplice e più avanti riprenderemo il discorso.

venerdì 3 febbraio 2012

I primi detergenti sintetici

Abbiamo visto che la storia del pulito e' assai recente. 
Anno 1958 annata di (ferro, nichel, cromo, zinco, non saprei) e comunque ho ben 53 anni (praticamente un pivello). Mia nonna paterna era natia di Foglizzo, piccolo paese a 30 km da Torino e famoso in gran parte del nord Italia per la famose scope di saggina rossa (di cui vi racconterò la storia in futuro). 
Durante l'estate mio padre mi spediva in vacanza (di tortura) al paesello ed ero costretto a vivere per 15/20 giorni in quella landa desolata abitata solo da anziani. Il compito di lavare i piatti toccava naturalmente a me (6/7 anni) ma sul lavello non c'erano flaconi e bottiglie ma un solo unico pezzo di sapone per tutto. Si strofinava un pezzo di straccio sul sapone e si lavavano i piatti. Panni, spugne, fibre, ma quando mai, non esisteva nulla. Una volta alla settimana si faceva il bucato e quindi tutti al lavatoio in fondo al paese mentre le lenzuola si lavavano sull'aia in un grande recipiente che bolliva ful fuoco con cenere, sapone altre diavolerie di quel tempo. Non esistevano detersivi. Era il 1965/6 (non medioevo). Sebbene i primi detergenti sintetici moderni uscirono nel primo dopoguerra intorno agli anni 50, e' pur vero che per parecchi anni sono ancora poco utilizzati specialmente nei piccoli centri rurali che continuano a preferire i tradizionali sistemi di lavaggio. In quel perido spadroneggiava Calimero con la famosa Ava come lava!!! Lo Svelto Piatti leader di mercato viene lanciato nel 73.
Calimero, un mito del tempo
Il famoso uomo in ammollo fece epoca
Il famoso uomo in ammollo è solo del 79. 
Eppure sembra che questi prodotti siano sempre esistiti. Il punto di arrivo in sostanza è questo.


1965 
Nonna = mobiletto  contenente: fila ordinata di stracci ricavati da vecchie lenzuola, fila ordinata di vecchie canotte, pacco di vecchi giornali (per i vetri), due pezzi di sapone, paglietta di ferro (per le pentole), vasetto di polvere bianca (in un primo tempo sospetto Coca ma poi capisco che è pomice).


2012
Nonna= 2 mobiletti a colonna contenenti: un detersivo per i vetri, due bottiglie di sgrassatore (vedi mai finisse), 2 bottiglie pavimenti in due diverse profumazioni, lucido mobili, spray antistatico,  sgrassante per forni, anticalcare cucina, disincrostante per WC., bombole di profumo spary, schiuma autopulente ad effetto lucidante e igienizzante per le superfici verticali difficili ....., ammorbidente (di due profumi) detersivo per bucato a mano, detersivo per lavatrice, detersivo per delicati, detersivo per jeans, detersivo per i capi neri, detersivo per i capi bianchi, scioglimacchia, candeggina tradizionale, 1 candeggina profumata, 1 candeggina igienizzante, 1 candeggina delicata, sapone in pezzi, disinfettante e (non poteva mancare) AMMONIACA, spugna, panno microfibra, panno in Lana Merinos della Scandinavia del Sud per lucidatura ottoni navali, panno microfibra, panno microforato profumato ad effetto autoasciugante, panno antipolvere.


Dove voglio arrivare con tutto ciò?
Voglio solo dimostrare come nel giro di pochi decenni si è passati dal nulla totale ad avere in casa decine di prodotti di cui nessuno conosce effettivamente il vero uso.
Chi ci ha insegnato che per pulire il WC bisogna usare il ......
Chi ci ha detto che sul grasso bisogna usare lo sgrassante ....
Forse la nonna? Forse la mamma? 
Ma alla mamma o alla nonna chi lo ha insegnato?  
Bravi, proprio lui, Calimero.
Ma certo, proprio lui l'uomo in ammollo.
Quindi in buona sostanza la pubblicità.
E' la pubblicità che si guida nella moltitudine di prodotti a scegliere consapevolmente quello che più ci serve per la pulizia e l'igiene più totale e profonda della nostra casa. 
Ormai come potremmo vivere in una casa priva di quell'inebriante profumo tipico di cesso che deve nascondere un soffritto di aglio e cipolla che sfrigola nell'olio bollente.
Come potremmo andare in bagno senza la possibilità (dopo) di spruzzare una inebriante essenza di avocado verde?
Come potremo sopravvivere senza disinfettare tutto ogni giorno?
E se abbiamo in casa un animale?
E se scopriamo di essere invasi dagli acari?
AHHHHHHHH
Basta ci manca solo l'invasione delle locuste.
Cri, cri, cri. 

giovedì 2 febbraio 2012

Partiamo da .....

E' la prima volta che mi cimento in un blog e non sono molto pratico quindi faro qualche....
Pazienza bisogna pur imparare.
Ma di certo so quello che vorrei comunicare.
Da dove partire per parlare di pulito? 
Prima di tutto partirei da una considerazione stupida, banale e scontata.
Il pulito è come la salute, non ci si accorge di quanto sia importante fino a quando non la si perde. 
Ma basta pensare alle disavventure di Napoli ricoperta di rifiuti per ritornare alla realtà.

Una bella città trasformata in una discarica nel giro di pochi giorni.
Non cerchiamo al momento i perché e pensiamo al problema.
Detto questo partiamo dalla storia.
Se tralasciamo alcune civiltà antiche, fino ai giorni nostri non si può certo parlare di igiene. Chi ha avuto modo di vedere le tre splendide puntate sul canale History di Sky è rimasto sconvolto da questi cenni storici. Cose che sapevo naturalmente ma viste quasi dal vivo hanno qualcosa di sconcertante. Le tre puntate parlano dello stato di degrado nel quale versavano tre città di importanza mondiale (Parigi, Londra e New York).
Ma questo non succedeva tremila anni fa, non era l’eta della pietra, e i barbari non lottavano con l’impero romano.
Tutto accadeva alla fine 800, quindi solo 150 anni fa.
Chi avesse perso queste puntate può leggere un bellissimo riassunto scritto da Elisa Carriero
New York alla fine del 1800 (cento anni fa) aveva un tasso di immigrazione elevatissimo.
Questa povera gente fuggiva dall’Europa per ritrovarsi in un inferno assai peggiore.
Arrivavano in una metropoli sovraffollata, con pochissimi alloggi disponibili, confinati in quartieri ghetto, senza servizi igienici, sfruttati dai ricchi proprietari che si arricchivano alle loro spalle.  Sporchi e malnutriti si ammalavano di tifo e colera.
Ma perché vi parlo di questo?
Perché oggi siamo molto vicini ad una situazione potenzialmente pericolosa.
In questi anni stiamo vivendo la stessa situazione.
In Italia arrivano molte migliaia di immigrati (per lo più clandestini) che fuggono dal loro sfortunato paese per finire a vivere in un ghetto, ammassati in stanze malsane costretti a pagare affitti da paura. Non discutiamo ora sul fatto che questa gente da noi rubi (per sopravvivere) e si prostituisca ed alimenti in tal modo la delinquenza. Ricordiamoci che noi italiani abbiamo esportato la mafia e siamo famosi in tutto il mondo, quindi non lamentiamoci.
Il punto è che le condizioni attuali delle nostre città sono assai vicine ad un punto di rottura da un punto di vista igienico. E’ vero che rispetto a 100 anni fa abbiamo conoscenze mediche assai diverse ma ricordiamoci anche che non abbiamo più le difese immunitarie dei nostri vecchi. La vita agiata ed il benessere ci hanno certamente resi più vulnerabili. Stanno poi ritornando alla luce malattie e piaghe che pensavamo debellate. 
La TBC ad esempio, la scabbia, i pidocchi.
Sempre di più le aree degradate delle città si trasformano in aree fatiscenti dove si ammassano grandi quantità di persone in condizioni igienico sanitarie molto precarie.
E non sono fandonie.
Ho purtroppo passato 3 giorni al pronto soccorso ed ho avuto modo di constatare che un buon 40/50 era costituito da non italiani. Povera gente che portava i bambini perché avevano magari un dente cariato ma non avevano i soldi per curarli. Ho involontariamente carpito un sacco di storie di povertà ed umiltà di drogati ed emarginati, sbandati e senza tetto. 
E' quindi molto diversa Torino oggi rispetto a New York di 100 anni fa?
Si vede (e si sente) che queste persone presentano grossi problemi igienici.
Ebbene qual è il più semplice mezzo di prevenzione contro le malattie più insignificanti che tutti possono mettere in pratica con grande semplicità?
Avete proprio indovinato, lavarsi le mani.
Badate bene, non dico bagnarsi le mani sotto l'acqua.
Lavarsi le mani è un'operazione accurata che va svolta con un una dose di buon sapone, strofinando bene le mani per almeno 20/30 secondi, quindi risciacquarle accuratamente ed asciugarle.
Quando farlo?
Bravi.
Specialmente dopo essere stai in bagno.
Peccato che purtroppo nei servizi del pronto soccorso mancava tutto.
Niente sapone, niente carta e niente asciugamani elettrici.
Quindi tutti con le mani sporche.

mercoledì 1 febbraio 2012

Comincio una nuova avventura



Se siete maniaci dell'igiene, se volete disinfettare tutto e pensate che tutto debba essere disinfettato questo blog non fa per voi.
Non sono certo un igienista ed il mio stile di vita lo dimostra, ma certamente a causa del lavoro che svolgo sono più attento a certe situazioni.E' da tempo che volevo creare un gruppo di discussione ma fino ad ora non avevo lo stimolo necessario.Finalmente l’ultima puntata della storia sporca di New York mi ha dato l’ispirazione e la voglia di parlare.